venerdì 7 dicembre 2012

Foro Stenopeico


In questo laboratorio, il continuo di quello precedente, abbiamo visto come si possa ottenere prima un'immagine in negativo poi un'immagine in positivo con una piccola camera oscura portatile. L'immagine negativo è stata realizzata con l'uso del foro stenopeico creato su di una scatola di biscotti in latta dipinta di nero all'interno e nella quale abbiamo messo un foglio di carta fotosensibile. Dopo aver esposto la scatola alla luce per alcuni minuti ci siamo trasferiti in camera oscura per sviluppare la foto, eseguendo i soliti passaggi: sviluppo, arresto, fissaggio e risciacquo. Per ottenere il positivo abbiamo utilizzato la stampa a contatto; essa consiste nel mettere il negativo della foto su un altro foglio fotosensibile, fatte varie prove di esposizione abbiamo appurati che il corretto tempo di esposizione era di 12 secondi; dopo avere sviluppato questa foto abbiamo notato che le parti nere sono diventate bianche e le parti chiare sono diventate scure. Con questo passaggio abbiamo un immagine ancora più vero simile a quella che vede l'occhio umano.

Posa con scatola di biscotti
Sviluppo in negativo
 
Siluppo in positivo

sabato 1 dicembre 2012

Camera oscura portatile

Con questo laboratorio abbiamo scoperto come si costruisce una camera oscura portatile. Abbiamo utilizzato una comune scatola di scarpe a cui abbiamo tagliato uno dei quattro lati. Con il pezzo tagliato abbiamo creato un "carrello" che occorrerà per mettere a fuoco l'immagine che verrà proiettata sul foglio di carta lucida incollata al carrello. Sulla parete opposta abbiamo fatto un foro che permette alla luce di entrare nella scatola dipinta all'interno di nero. All'esterno del lato forato abbiamo applicato una lente convergente che aumenta la luminosità dell'immagine che viene a formarsi sul foglio di carta lucida del carrello; tale immagine appare ribaltata e invertita. Questo laboratorio ci ha permesso di capire e comprendere il principio ottico su cui si basa la fotografia.
Tutti al lavoro!
 
 Lavori in corso...
 
Giacomo in posa
 
 
 
 

Sotto il Terremoto

Lunedì 26 novembre 2012 in compagnia di un'altra classe abbiamo visitato un'istallazione dal titolo "sotto il terremoto" presso la Galleria del Premio di Suzzara. In questa installazione abbiamo potuto osservare opere come dipinti e sculture appartenenti alle chiese danneggiate dal terremoto del maggio 2012. Qui trovate alcune foto di quella giornata, scattate dal nostro compagno di classe Giacomo Rosa.


Un'opera contemporanea del museo

Quadri in sequenza


Dentro l'installazione

venerdì 23 novembre 2012

Fotogramma


Il Fotogramma
In questo laboratorio abbiamo creato un fotogramma. Ci siamo trasferiti all'interno di una camera oscura allestita nella nostra scuola. Dentro la stanza le uniche fonti di luce sono una lampada giallo verde ed una rossa, due colori che incidono in una quantità quasi nulla sui sali d'argento presenti sul foglio fotosensibile. Ognuno di noi aveva il compito di portare dei piccoli oggetti per collocarli sul foglio di carta fotosensibile. Una volta disposti gli oggetti abbiamo acceso una lampada per circa un secondo; in tal modo abbiamo attivato quel processo di annerimento dei sali d'argento che avviene solo nelle parti non coperte dagli oggetti. Dopo questa operazione abbiamo rimosso gli oggetti e usato quattro vasche, contenenti: il liquido di sviluppo che accelera l'annerimento dei sali d'argento non coperti dagli oggetti; la vasca di arresto che ha il compito di bloccare lo sviluppo dei sali d'argento sul foglio; il fissaggio che scioglie i sali d'argento non esposti alla luce della lampada, in questo modo rendiamo l'immagine inalterabile; infine nell'ultima vasca, che conteneva solo dell'acqua, abbiamo messo le nostre fotografie che dopo sono state sciacquate accuratamente sotto acqua corrente.
Nel mio fotogramma ho posto sul foglio vari oggetti, come il cellulare, delle cuffiette, un tappo di bottiglia, un oggetto trasparente che ho trovato in camera oscura e un cuore fatto deformando una graffetta. Posti gli oggetti ho “scattato” la foto contando: cento-uno; dopo di che ho tolto gli oggetti, intinto nello sviluppo il foglio, agitato la vasca per poi prelevare la foto con delle pinze ho spostato il foglio nel fissaggio; ho mosso la vasca per circa 2 minuti, poi ho lavato la mia fotografia sotto acqua corrente e l'ho messa ad asciugare. 
 

 
 





sabato 17 novembre 2012

Il chimigramma


L'immagine che abbiamo sviluppato qualche giorno fa in laboratorio prende il nome di chimigramma. Per sviluppare l'immagine ci siamo serviti di 4 vasche che contenevano una determinata quantità d'acqua:

  • Prima vasca- In questa vasca abbiamo aggiunto il liquido di sviluppo che reagendo con i sali d'argento, presenti sul foglio di carta fotografica permettono l'annerimento di essi.
  • Seconda vasca- In questa vasca è presente il liquido di arresto, aceto di vino, che ha la funzione di fermare l'azione dello sviluppo.
  • Terza vasca- In questa vasca abbiamo versato il liquido di fissaggio, che elimina completamente i sali d'argento che non sono stati coperti dall'oggetto appoggiato inizialmente sul foglio di carta fotosensibile.
  • Quarta vasca- Questa vasca è stata utilizzata per lavare la fotografia, quindi per eliminare gli eventuali liquidi residui sul foglio.

Dopo la spiegazione del prof sulla chimica per effettuare un chimigramma ci ha lasciato sbizzarrire lasciandoci a disposizione carta fotografica e le vasche oltre alla luce.

Ho creato la mia prima immagine immergendo il palmo della mano nel liquido di sviluppo, poi ho poggiato la mano sul foglio di carta fotografica. Dopo di che ho immerso l'immagine nel liquido di arresto, per poi passare l'immagine nel liquido di fissaggio. Infine ho messo la foto nella vasca di lavaggio.

Nella seconda immagine che ho prodotto ho fatto il procedimento precedente al contrario. Ho intinto un pennello nel fissaggio, ho scritto una frase sul foglio fotosensibile che poi ho risciacquato per passarlo nella vasca di sviluppo. Alla fine ho ripassato la fotografia nella vasca di lavaggio.




Saluto alla mamma
 
Impronta di Vita
 
 
 
 

sabato 10 novembre 2012

Videoclip


 Titolo canzone: La leva calcistica della classe '68

Ho scelto questa canzone perchè parla della differenza tra un calciatore con un sogno ed un calciatore che si definisce tale solo perché al pomeriggio non ha niente da fare. L'ho scelta perché oltre ad essere uno sportivo,sono un'amante delle canzoni melodiche di quel tempo e perchè questa canzone mette insieme le due mie passioni: il calcio e la musica. Questa canzone a mio avviso vuole raccontare come e quanto sia difficile arrivare ad alti livelli nel mondo calcistico, per provare ad entrare in quel mondo bisogna fare scelte e sacrifici ogni giorno e nella canzone, l'autore sottolinea la paura del ragazzino di lasciare casa, di rinunciare agli amici e alla famiglia che a quell'età sono tutto. La volontà di partire viene accompagnata dalla visione di ritornare a casa senza avere concluso niente, ritrovandosi al bar un giorno,nelle viste di chi nella vita non si è lanciato per paura o per viltà. Nel testo il ragazzino si lancia ed in una partita importante mostra il massimo di sè segnando. Dopo quel gol avrà inizio la sua carriera,e quando sarà diventato un ottimo calciatore, ripensando alla paura che aveva avuto nel provare ad inseguire un sogno, ringrazierà se stesso per essersi sacrificato. I suoi sforzi vengono ripagati ottimamente con la carriera che sta facendo. Grazie ad un'immagine ho pensato di interpretare la canzone come un pensiero che viaggia nella testa del giocatore, durante una conferenza stampa, pensa all'importanza che ha adesso, a come è arrivato lì, a quanti come lui avevano ottime potenzialità, ma si sono fatti vincere dalla paura di partire, accontentandosi di una vita comune a tutti,sposando una donna che amano solo quando serve. Ripensa ai suoi gol paragonandoli a quelli che una volta segnava su campi di provincia,mentre adesso li segna in grandi stadi, questo breve pensiero si conclude quando ritorna alla realtà e pensa a quanto si sia legato ad un numero che gli ha cambiato la vita. Le transizioni che ho fatto non sono state casuali, ho cercato di sottolineare la parola del testo con l'immagine, quindi dando importanza ad ogni verso. Nella prima parte del video le transizioni vogliono sottolineare il viso del calciatore, nelle successive ho voluto legarmi più alle parole del testo, avvicinando l'inquadratura sul gesto, l'oggetto o lo stato d'animo, in un'immagine ho voluto sottolineare lo sguardo felice dell'allenatore, poco più avanti dopo le immagini del tiro e del pallone in rete ho concentrato l'attenzione sull'esultanza singola e di gruppo, mettendo in evidenza la gioia collettiva, essendo il calcio un gioco di squadra; nell'ultima parte del filmato sottolineo l'importanza del numero 7 che lo ha accompagnato alla realizzazione del suo sogno,nell'ultima foto ho cercato di far capire che il giocatore ha elaborato questo pensiero nei pochi secondi nel quale è rimasto incantato con lo sguardo fisso.







venerdì 9 novembre 2012

Ligth Painting

Venerdì 2 novembre ci ha fatto visita Giuseppe Sinatra, fotografo professionista palermitano che ci ha illustrato la tecnica del light painting.
Sotto vi mostro alcune immagini scattate quella mattina dove i modelli siamo noi alunni.


 
"calcio di punizione"
 
 
 
"calcio in bocca"
 
 

"Onda energetica"

Stop Motion



Con questo filmato realizzato in stop motion abbiamo pubblicizzato un'evento musicale promosso dalla nostra scuola.
Sotto potete trovare alcune foto di backstage scattate durante i lavori in corso.


Discussione sull'utilizzo dei materiali

Taglio del cartone per la realizzazione dei pannelli riflettenti

Pupazzo modello


sabato 3 novembre 2012

Che cos'è la fotografia?



1)Per me la fotografia è una testimonianza di avvenimenti importanti.






 2)Nel campo della grafica la fotografia può essere impiegata come "canale" da cui                      

                  prendere spunto(per esempio)per realizzare una pubblicità.

































 

Autoritratto



In questo lavoro ci è stato chiesto di descriverci attraverso delle immagini per poi incollarle su una carta d'identita stampata in grande.